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Convegno sui disturbi dell’apprendimento

UNIVERSITA E SCUOLA / Disturbi apprendimento: all’IC Don Milani – Sala apre sportello d’ascolto (CON VIDEO)

venerdì 20, marzo 2015 / 18:17 

Presentato ieri nel corso di un convegno organizzato in collaborazione con l’Usr e l’Aid

convegno

“Costruire una scuola inclusiva è possibile con lo sforzo comune di tutte le componenti che hanno a cuore l’educazione dei bambini”. Il pensiero della professoressa Susanna Mustari, dirigente dell’IC Don Milani – Sala di Catanzaro, ben sintetizza lo scopo del convegno sul tema “Disturbi specifici di apprendimento – dalla diagnosi alla costruzione di percorsi inclusivi” che si è svolto giovedì scorso nella sala del Consiglio provinciale. Un momento di formazione per docenti e genitori. Ma anche l’occasione per presentare alla città il nuovo sportello di ascolto rivolto alle famiglie e agli insegnati di alunni con disturbi specifici di apprendimento che, dal prossimo 28 marzo, sarà aperto nei locali della scuola primaria Campagnella-Sala dell’IC Don Milani. Dopo i ringraziamenti all’Ufficio scolastico regionale, all’Asp di Catanzaro, all’Associazione italiana dislessia (Aid) per la collaborazione dimostrata nell’organizzazione del convegno, Mustari ha sottolineato l’obiettivo dell’iniziativa che “si prefigge di sensibilizzare gli operatori della scuola e i servizi territoriali sull’emergenza educativa dsa, nella convinzione che una riflessione comune possa contribuire all’offerta di migliori opportunità formative per ciascun allievo”.
“In 30 anni di integrazione – ha proseguito la dirigente – sono stati fatti grandi passi in avanti, ma allo stato attuale, ancora qualcosa manca per il raggiungimento di un processo di integrazione di qualità: un pensiero più costruttivo e condiviso tra i diversi agenti all’interno dei contesti scolastici, che determini la creazione di ambienti accoglienti e facilitanti le diversità, attraverso buone strategie educativo-didattiche, che possano contribuire fortemente allo sviluppo e alla crescita cognitiva e psicosociale dei bambini in situazioni di difficoltà.

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Dunque – ha concluso introducendo il convegno – ci proponiamo di attivare una serie di interventi sul territorio, anche in rete con altre istituzioni scolastiche ed associazioni del privato sociale, per inserire l’attenzione e la cura dei dsa in una logica di sistema basata sulle sinergie e sulla capitalizzazione delle migliori pratiche”. L’assessore alla Pubblica Istruzione Antonio Sgromo, ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale. Poi la parola è andata a Giuseppe Mirarchi, dirigente vicario dell’Ufficio scolastico regionale il quale ha lodato l’idea di aprire uno sportello informativo sui dsa. “Anche perché – ha affermato – si potranno dare informazioni aggiuntive alle famiglie, sostenendole in un percorso non semplice nel quale anche il solo ascolto può rivelarsi un aiuto fondamentale”. E dell’attività dello sportello ha parlato la referente, la professoressa Gennarina Anania. “Si tratta di un punto di informazione e di orientamento al quale ci si potrà rivolgere gratuitamente. Lo sportello sarà aperto il sabato, dalle 10 alle 12, con cadenza quindicinale e previo appuntamento”. Le famiglie e i docenti potranno ricevere indicazioni in merito agli strumenti compensative e alle misure dispensative in vista della personalizzazione didattica e si potranno individuare strategie per superare problematiche all’interno della classe. Saranno inoltre fornite notizie riguardanti l’aggiornamento e qualsiasi informazione relativa alle disposizioni normative. Su quest’ultime, esaustiva è stata la relazione della dirigente Mustari che ha proposto un excursus delle varie leggi, fino alla 170 del 2010 “in cui – ha spiegato – si evidenzia come sia fondamentale la dimensione relazionale” e come il successo scolastico debba puntare, prima di tutto, all’autoefficacia e all’autostima. “Il nostro modus operandi – ha detto ancora – è quello di creare un network di lavoro in cui tutte le componenti, dall’Ufficio scolastico al dirigente, dal docente alle famiglie, concorrono allo stesso modo all’educazione dei ragazzi”. La relazione ha anche sottolineato la necessità di una identificazione precoce dei casi di dsa che si attesterebbero, in base agli ultimi dati, tra il 2,5% e il 3,5% della popolazione in età evolutiva. Dato che ha confermato anche il dirigente dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Asp di Catanzaro, Antonio La Vitola il quale ha sostenuto che, in media, c’è un bambino con disturbi specifici dell’apprendimento per classe. La Vitola ha anche evidenziato la comorbilità dei dsa che, spesso, sono affetti da altre patologie come l’ansia e la depressione, ad esempio. I segnali precoci che si possono già individuare nella scuola dell’infanzia sono diversi. Tra questi un disturbo del linguaggio, non possedere un registro cronologico completo, muoversi in modo scoordinato, avere una scarsa memoria a breve termine, palesare difficoltà nell’attenzione. “La diagnosi per la dislessia – ha spiegato – potrà essere fatta alla fine della seconda elementare mentre quella relativa alla discalculia alla fine della terza”. Più che una relazione, a concludere il convegno è stata una testimonianza. Quella di Maria Pia Scafuro, presidente dell’Aid di Vibo Valentia e coordinatore regionale. Docente di lingue, dislessica e genitrice di due ragazzi che presentato gli stessi disturbi specifici dell’apprendimento, Scafuro ha rimarcato come la scuola sia l’osservatorio per eccellenza di eventuali patologie, ricordando che la didattica deve tenero conto della specificità di ogni singolo ragazzo. “Ciò che conta è promuovere la motivazione allo studio – ha detto – incentivare e non scoraggiare i dsa. Ecco perché la conoscenza delle patologie e la formazione sono fondamentali per realizzare una scuola dell’inclusione”. Dopo alcuni interventi del pubblico in sala, la dirigente Mustari ha chiuso l’incontro ringraziando anche gli altri dirigenti scolastici che hanno seguito il convegno e l’insegnante dell’IC Don Milani – Sala Concetta Passafaro per la collaborazione fornita nell’organizzarlo.

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