SCUOLA E UNIVERSITA’ / All’IC ‘Don Milani’ tablet a scuola. Piccoli nativi digitali crescono
Per contribuire alla rivoluzione digitale perchè “si crede nella possibilità concreta di costruire una scuola d’eccellenza”
Con la costruzione di una Classe web 2.0 l’ Istituto Comprensivo “Don Milani – Sala” di Catanzaro ha accolto la sfida di contribuire fattivamente alla rivoluzione digitale dell’istruzione, in atto già da anni nel nostro Paese, perché “si crede nella possibilità concreta di costruire una scuola d’eccellenza”. Lo ha detto la professoressa Ivana Bevacqua, referente del progetto, nel corso dell’incontro con i genitori della I A della scuola secondaria di primo grado, in cui sono stati consegnati – in comodato d’uso – i tablet sui quali i ragazzi studieranno. Un incontro che è servito anche a riflettere sui vantaggi che la Classe web 2.0 offrirà agli allievi. Non soltanto, ovviamente, di tipo pratico con i tradizionali libri cartacei sostituiti da una più maneggevole e leggera “tavoletta”, ma anche dal punto di vista didattico, con i discenti al centro di un percorso in cui la tecnologia sarà al loro servizio. Durante la cerimonia, il dirigente scolastico, professoressa Susanna Mustari, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa voluta dalla scuola, sottolineando la necessità di poter contare sulla corresponsabilità educativa delle famiglie nel corretto uso dei devices durante lo studio a casa. Inoltre, il Dirigente ha rassicurato le famiglie sul supporto costante che i professori potranno offrire agli allievi, grazie ai corsi di formazione specifica già attivati, che contribuiscono all’aggiornamento professionale di un corpo docente valido e determinato a stare al passo di una modernità sempre più complessa e problematica. «Certamente l’uso delle Tic – ha commentato il Dirigente- implica la ricerca di nuove pratiche pedagogiche e didattiche che consentano di sviluppare le competenze digitali ritenute requisiti di cittadinanza per gli studenti di oggi, come si legge nelle raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio europeo del 2006 sulle competenze chiave per una cittadinanza attiva. Tuttavia, il rischio da evitare riguarda le modalità di utilizzo delle tecnologie, che non devono riproporre il processo educativo tradizionale e trasmissivo, ma concretizzare il protagonismo dell’allievo nell’apprendimento – ha concluso il Dirigente – se non vogliamo che i nostri ragazzi si vedano ancora una volta limitare il loro pensiero produttivo in una scuola più “subita “ che “agita”». Parole apprezzate dai genitori che hanno accolto la sfida di questo progetto portato avanti anche grazie alla collaborazione dell’agente editoriale della Mondadori Rosario Albino Fazio. E subito dopo la consegna, i tablet hanno fatto il loro ingresso in classe tra l’entusiasmo dei ragazzi. Del resto non poteva che essere così: si tratta di nativi digitali, molto più affascinati dal “touch screen” che dal tradizionale libro da sfogliare.
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