Tre giorni alla scoperta di alcune fra le città più belle della Puglia, Lecce e Bari. Un itinerario culturale arricchito dalla visione di un’opera moderna che, a distanza di anni, non smette di raccogliere consensi, “Notre Dame de Paris”. Ma anche momenti di puro svago, come quelli vissuti al parco divertimenti di Fasano. Il viaggio d’istruzione cui hanno partecipato i ragazzi delle seconde e terze classi della scuola secondaria di primo grado dell’IC Don Milani – Sala di Catanzaro è stato tutto questo. Un’esperienza coinvolgente che i ragazzi hanno vissuto con grande responsabilità, partecipando con interesse alle visite guidate proposte. A Lecce i ragazzi, accompagnati dai docenti Antonio Anastasi, Rosario Garcea, Tiziana Valente, Ivana Bevacqua, Davide Lamanna e dalla vicaria Concetta Passafaro, hanno potuto apprezzare il centro storico con le tante testimonianze barocche, il Duomo, i palazzi costruiti con la tipica pietra leccese e piazza sant’Oronzo, con il suo anfiteatro romano.
A Bari l’escursione si è snodata per le vie del centro storico, cominciando con la visita alla chiesa di San Nicola nella cui cripta gli studenti hanno potuto assistere a un rito ortodosso molto suggestivo. In serata la scolaresca ha partecipato al musical “Notre Dame de Paris”, l’opera basata sul romanzo di Victor Hugo e musicata da Riccardo Cocciante che, dal lontano 2002 in Italia, ha battuto ogni record di spettatori. Al Palaflorio, tante le emozioni vissute dai ragazzi che hanno avuto anche la possibilità di conoscere i protagonisti dello spettacolo, per caso ospiti nello stesso albergo. L’ultimo appuntamento della tre giorni è stato dedicato allo zoo safari di Fasano dove gli allievi hanno osservato le diverse specie faunistiche accolte nella struttura divertendosi, poi, sulle attrazioni presenti nell’attiguo luna park. Al ritorno a Catanzaro tutti soddisfatti: stanchi ma contenti di aver condiviso una bella esperienza e grati al dirigente scolastico, Susanna Mustari, di aver consentito l’organizzazione della gita in una periodo in cui, considerate le tante responsabilità addossate alla scuola, sempre meno istituti le inseriscono nella propria offerta formativa.